21 novembre 2006


Immobile, con i piedi incastrati negli interstizi del pavé, in un moto di tremenda tenerezza convergo le punte delle scarpe ed immobile ti lascio scivolare via nell'orizzonte spezzato dal bianco nebbia. Immobile, come il respiro che si congela poco sopra il mio naso, immobile con una manciata di minuti su queste "cinquedelmattino" ti lascio andare via allungando le dita fino a sentire male, solo per dilazionare l'istante del distacco. Ti accompagno con lo sguardo fino a non scorgerti più quì, in rue des cascades.
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