01 dicembre 2006

Oggi mi perdo in questo maglione beige, mi confondo nell'intreccio dei fili spessi e ripasso a mente quel detto che dice che si sta sul filo di lana e tento di darne più interpretazioni. Oggi, persa nelle maglie larghe, inspiro l'odore dell'arancione: sono i cachi maturi sull'albero, il marrone è la corteccia ancora umida dalla notte, respiro l'azzurro e vorrei fosse una farfalla rara, rarissima, ma è la coperta vasta, quanto questo maglione, del cielo d'autunno...guardo ancora più in alto e vedo una scia bianca nell'assoluto dell'azzuro, come dicevo? è una ferita del cielo e ora più fermamente lo credo: una ferita color bianco, ma oggi voglio anche credere, persa in questo maglione, che è come si dice in giro, che vuol dire che ti..., che mi...ma è una ferita. Assecondo le curve della lana e scivolo sul letto con una tazza rovente tra le dita, inalo il profumo del rooibos arancio ed eucalipto, ne ho fatto una tazza anche per te, è quì, proprio accanto a me, è la tua tazza senza manico, torniata artigianalmente, beige, come il mio maglione. Inspiro ed espiro con rigorosa regolarità, senza accorgemene ho rimparato a farlo e ora gioco col vapore che sale su in riccioli e spirali, mentre Joan as Policewoman suona nella stanza.
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